Dal 2010 al 2022 in Italia si sono verificati 1.318 eventi estremi, con un aumento nell’ultimo anno del 27% rispetto al 2021: questo quanto emerge dall’Osservatorio Città Clima 2022 realizzato da Legambiente.

Questi eventi, oltre a creare un problema di incolumità per la vita delle persone, causano danni alle infrastrutture: criticità che in un mondo connesso e digitalizzato, dove non solo i mercati sono interconnessi ma anche le scuole, le strutture sanitarie, le strutture di sicurezza, etc…. rappresenta un elemento strategico su cui istituzioni ed aziende devono operare sinergicamente per attivare comportamenti preventivi e non solo difensivi.

In questo contesto, le tecnologie innovative possono dare un importante contributo nell’organizzazione, gestione e interpretazione dei dati e delle comunicazioni tra infrastrutture critiche, nell’ottica di mitigare i rischi derivanti dalle minacce ambientali e della gestione delle interdipendenze.

I sistemi IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning possono contribuire allo sviluppo di piattaforme e soluzioni permanenti volte alla minimizzazione del danno, ma bisogna intervenire sull’interconnessione tra infrastrutture per ridurne la vulnerabilità, già in fase di progettazione dei sistemi.

L’interoperabilità tra infrastrutture risulta oggi infatti un fattore bloccante a causa della scarsa condivisione di dati da parte delle organizzazioni: ogni realtà utilizza formati e sistemi di raccolta e gestione del dato diversi, funzionale alla singola infrastruttura ma non integrabile in un unico database standard.

La possibilità di elaborare una mole importante di dati che i sistemi attuali forniscono dalle singole situazioni di specie potrebbe essere invece una base di analisi importante per effettuare azioni preventive ogni qualvolta si verificassero combinazioni di fattori che già in passato avevano preceduto un evento meteo estremo.

Un esempio virtuoso è il Progetto RAFAEL, finanziato dal Ministero dell’Università ed elaborato da un partenariato nazionale guidato da ENEA: una piattaforma di previsione e analisi del rischio di eventi catastrofici, basata su informazioni/dati forniti da sensori di diversa natura (remote sensoring, sensori ambientali, sismici e geodinamici) e dalle previsioni meteorologiche, in grado di elaborare scenari di eventi che potrebbero verificarsi nel medio-lungo termine.

Il sistema identifica i possibili rischi per le infrastrutture critiche primarie (reti elettriche, idriche, viarie e telefoniche) fornendo una stima dei possibili impatti sui servizi e delle conseguenze sulla popolazione.

Investire in società che lavorano a soluzioni innovative in questo campo, quindi, diventa non solo necessario ed auspicabile ma anche prioritario.

Ne ha parlato l’ing. Mario Pasquino, CIO Security Trust, in occasione dell’evento organizzato con AIPSA a Roma lo scorso 23 Marzo insieme ad esponenti importanti delle principali aziende che nel nostro Paese gestiscono le infrastrutture critiche.

Per richiedere approfondimenti : Contatti – Security Trust